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Settembre ancora

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E questo vento che oggi il mare increspa 
domani soffierà su foglie gialle
di questi alberi forti, a denudarli.

 

E grigio, come i tuoi capelli verrà
Il mare. Il cielo pure, e tutta quanta
la campagna. Mi sfugge questo tempo 
tra le dita, ma il suo passaggio reca 
mutamento. Per la morte passando

 

si rinnova la vita. Anche le foglie
che sul viale ammucchiate sono morte
rimarranno per pochi attimi ancora.
Giunto è per loro, il tempo della fine.

 

Perverrà pur quello che sull’albero, 
novelle e verdi ancora nasceranno 
La vita resta! C’è chi viene e chi va. 
Il neonato Settembre i suoi bei frutti
recherà. Perché la vita ha un cuore che, 
pulsa e vibra e freme, senza morire!

Serenella.

 Franca Alaimo - 08/09/2015 00:38:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Quale poeta non ha cantato il trascorrere del tempo attraverso l’immagine delle foglie che cadono, lasciando nudo l’albero? E’ un’immagine infatti archetipale. E Serenella la usa con rinnovata sensibilità. Ma ricordando anche la futura rinascita. Poiché Vita e Morte sono due sorelle che giocano a fare e disfare, eternamente.
Poesia limpida e gradevole.

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